«Genova-Buenos Aires, sola andata» è una storia di mare, di quelle che ripercorrono sul filo della memoria le tappe più significative nella storia di un Paese. E se il Paese in questione è l’Italia allora il mare non può non esserne il protagonista. Da Asti la famiglia Bergoglio raggiunse il porto di Genova, nel febbraio del 1929 e partì alla volta dell’Argentina in cerca di una nuova occasione di vita e di lavoro. Il viaggio dei Bergoglio (Mario, padre di Papa Francesco e i nonni paterni Giovanni e Rosa) è il filo conduttore di questo racconto e del libro-catalogo a esso collegato, con prefazione di Massimo Giletti, ricco di contributi forniti dai più importanti centri di documentazione italiani e argentini. La riflessione di fondo di questo lavoro scritto e raccontato da Massimo Minella con le musiche di Franco Piccolo è un invito a non dimenticare di quando anche gli italiani sono stati «migranti» in cerca di fortuna in terre lontane, desiderosi di riscatto, alla ricerca di una nuova occasione, in fuga dalla disperazione. Ognuno, dalla seconda metà dell’Ottocento fino alla prima metà del secolo successivo, aveva un motivo sufficiente per indurlo a lasciare l’Italia. Molti sono tornati, moltissimi hanno sfruttato quel viaggio verso «la Merica» soltanto nella tratta di andata. Come appunto la famiglia Bergoglio che da Asti si trasferì in Argentina e non fece più ritorno. Il racconto si sviluppa per “isole” tematiche attorno a questa lunga e spesso sofferta storia di emigrazione. Ogni “isola” una storia da raccontare e da approfondire, conosciuta o cancellata dalla memoria collettiva, come il tragico affondamento del piroscafo Principessa Mafalda, colato a picco al largo delle coste brasiliane nell’ottobre del ‘27. Fu una delle più grandi tragedie della marineria italiana, che provocò la morte di oltre trecento persone, ma non tutti sanno che su quella nave avrebbero dovuto esserci anche i Bergoglio, che già avevano acquistato il biglietto per l’Argentina, e che rinunciarono solo per i ritardi nella vendita dei terreni di famiglia. La partenza venne rinviata al febbraio del ‘29 e questa volta non ci furono ritardi. I Bergoglio arrivarono a Buenos Aires dopo aver navigato per due settimane sul piroscafo Giulio Cesare e da qui raggiunsero i loro familiari a Paranà, tappa iniziale di un viaggio che qualche anno più tardi li avrebbe portati nella capitale. Il viaggio viene raccontato in ogni minimo dettaglio, dall’arrivo alla Stazione Marittima alla sala d’imbarco fino alla navigazione. Ma la storia della famiglia Bergoglio diventa anche il paradigma di un Paese che cerca altrove il suo riscatto e che trova, spesso ma non sempre, risposte dall’Argentina. Un viaggio nella storia che ancora ci sorprende e ci spinge a indagare sul nostro passato, trovando chiavi di lettura utili a leggere anche il nostro futuro.