L’occhio artificiale: Incontro conviviale con Marco Codenotti

Una legge per valorizzare la lingua che unisce i liguri nel mondo
8 febbraio 2019
11 APRILE 2019 – LECTIO MAGISTRALIS DI GABRIELLA AIRALDI
12 aprile 2019

Riceviamo dall’Associazione Liguri in Ticino tramite il nostro associato Andrea D’Adda questa notizia a cui diamo la giusta evidenza per l’importanza che riveste dal punto di vista sia culturale che sanitario

 

L’occhio artificiale: Incontro conviviale con Marco Codenotti

Nel corso della sua storia quarantennale il Gruppo Liguri in Ticino ha avuto modo di organizzare 50 Incontri Conviviali ospitando, via via, personaggi di diversa estrazione:
Imprenditori – Scienziati – Giornalisti – Politici – Docenti . Accademici
Ecclesiastici – Geologi – Architetti – Ambientalisti – Medici.
In occasione del 25mo anniversario ospitò Renato Dulbecco, premio Nobel 1975 per la Medicina, che incantò tutti con la sua soave semplicità. Egli, per voler spiegare che cosa ci fosse stato alla base della sua scoperta, disse semplicemente: avevo due colture disposte nel mio laboratorio e mi accorsi che quella che rimaneva più esposta alla luce si sviluppava più velocemente…

Marco Codenotti racconta la sua esperienza di impiantatore sottoretinico

Per festeggiare i 40 anni dalla sua fondazione, il Gruppo Liguri in Ticino, in occasione della celebrazione della sua 41ma Assemblea annuale, tenutasi come da tradizione nello scorso mese di novembre al Vecchio Torchio di Lugano-Viganello, ha incontrato il Prof. Marco Codenotti, Responsabile del servizio di Chirurgia vitreoretinica dell’Ospedale San Raffaele di Milano, colui che, insieme alla sua equipe, il 20 gennaio 2018, ha felicemente portato a termine uno fra i primi tentativi di trapianto retinico compiuti nel mondo, il secondo in Europa, il primo in Italia.

Il Gruppo Liguri in Ticino presente all’incontro

Durante il periodo che va dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri, la durata di vita, alle nostre latitudini, si è mediamente allungata di quasi un ventennio. Ciò ha comportato indubbi benefici ma, al tempo stesso, ci ha messi a confronto con gli inconvenienti fisici connaturati con la senescenza. Quando eravamo bambini percepivamo che, specie per gli uomini, la morte, salvo che in casi accidentali, fosse, quasi esclusivamente, dovuta a fattori cardiocircolatori.
Con il tempo abbiamo constatato che le cause di decesso si allargavano sempre più frequentemente, anche alle neoplasie e, in misura vieppiù crescente alle patologie della vecchiaia. Abbiamo così cominciato a famigliarizzarci con nomi, come Alzheimer e Parkinson, che facevano riferimento a malattie degenerative che, praticamente, venivano considerate incurabili.
In questo tipo di patologie degenerative irreversibili, rientrano quelle relative all’occhio, con particolare riferimento al suo componente fondamentale: la retina.
Questa – che rappresenta lo schermo sensibile su cui si depositano le immagini che saranno trasmesse dal nervo ottico al cervello -una volta che viene colpita dalla degenerazione, subisce un processo irreversibile che, in molti casi, conduce alla cecità.
Soltanto recentemente, grazie a studi e sperimentazioni portate avanti in contemporanea da americani e da tedeschi, si è giunti ai primi tentativi di sostituzione della funzione retinica, utilizzando un microchip adiacente alla retina, collegato ad un amplificatore sub-cutaneo posto dietro l’orecchio che, a sua volta, risulta collegato al nervo ottico e quindi al cervello.

Nel corso dell’ incontro conviviale Marco Codenotti ha anche raccontato la sua storia che lo ha visto, in un mezzo secolo di esistenza, realizzare quanto, per quelli che sono nati nel secondo dopoguerra, rappresentava soltanto una realtà virtuale, come quella che si percepiva tramite i …fumetti.

Andrea D’Adda

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Italiano